Gruppo Folkloristico

Laboratorio di Saltarello Marchigiano al 1° FESTIVAL DELLA SIBILLA

Pubblicato da il set 25, 2019 in News, Progetti |

Sabato 7 SETTEMBRE

FESTIVAL DELLA SIBILLA
a Force (AP), nel giardino del Villino Verrucci

– 17:30 – Laboratorio di Saltarello Marchigiano con Gruppo folk “Li Matti de Montecò”

VENITE AD IMPARRE “Il Ballo delle Fate” ❤
LASCIATEVI COINVOLGERE E CONDIVIDETE con noi alcuni elementi della Tradizione e del Folklore Popolare Marchigiano,

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Si racconta di come le Fate della Sibilla scendessero a valle durante la notte per immergersi in vorticose, appassionate e travolgenti danze per poi risalire, con i loro zoccoli caprini, i sentieri della Montagna fino alla Grotta, al primo sorgere del Sole. E’ proprio alle fate che si attribuisce l’origine di questa Danza: il Saltarello.
“Le loro movenze erano creatrici di suono, di Musica Primordiale che a sua volta rigenerava la Danza in un continuum infinito: gli zoccoli dei loro piedi battevano sonoramente e ritmicamente la Terra, i legni delle loro mani fendevano l’Aria sibilando per poi fermarsi, incrociandosi, nella produzione di più acuti rintocchi. Sibili e rintocchi aerei come il canto della Regina!” scrive Roberto Lucanero.
Il Saltarello, che ad oggi è rimasto nella tradizione popolare della Terra della Marca, ricorda gli antichi culti legati alla Terra e i sacri rituali della fertilità e si fa specchio di una dimensione simbolica che celebra tutta la Magia dell’Amore e le sue irresistibili e inarrestabili forze.

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Il Primo Festival dedicato a Lei, la nostra Sibilla Appenninica, Signora, Sciamana, Dea Selvaggia e Sacra Custode della Terra della Marca.
Spesso raccontata come un incantevole Regina delle Fate o come la Sapiente Mantica, la Veggente dalla quale si recavano cavalieri ed erranti per conoscere il proprio destino.
Ma la nostra Sibilla è molto più di un Oracolo.
La sua Grotta in cima ai Monti Sibillini è un passaggio segreto, una soglia iniziatica, un punto di accesso ad un Regno nascosto nel Ventre della Terra, ricco di incanti e memorie antiche, che la incorona come una Madre arcaica, di arcaica saggezza.
La sua natura, tanto enigmatica e misteriosa, è una natura divina, cangiante, dai tanti Volti, molti dei quali inesplorati, sconosciuti e dimenticati.
E questo Festival, nella sua prima edizione, vuole esplorare e celebrare proprio uno dei suoi aspetti, quello più seducente e conturbante, più erotico e per questo eretico, ovvero quello di Ammaliatrice, di Incantatrice, Ardente Venere delle nostre Montagne e Dea dell’Amore.
Come una Regina dell’Estasi e delle Fate, Fate dai piedi caprini che,secondo i tanti miti e leggende, amano scendere a valle per immergersi in vorticose e travolgenti Danze, finendo spesso per sedurre e conquistare il cuore dei giovani del posto.
La Sibilla è il “sacro negato” ed è questo che ha ispirato la creazione del Festival: il desiderio di risvegliare e far riemergere quella sacralità, facendo di quel sacro un Arte, per aprire le porte del suo mondo e raccontarla in un modo nuovo, suggestivo, vibrante e coinvolgente, che intrecci insieme Spiritualità e Creatività,Tradizione e Visione.

 

festival della sibilla